RIFERIMENTI NORMATIVI CHE STANNO ALLA BASE DELLA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO

1.a) In base all’art. 21 della legge n.59/1997, tutte le scuole hanno autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sviluppo e sperimentazione.

  1. b) Gli artt. 1, 2, 3 e 4 del D.P.R. n. 275/1999 prevedono che tutte le scuole autonome sono tenute a elaborare il Piano dell’offerta formativa, documento che conferisce identità alla scuola e che rappresenta lo strumento di contratto formativo tra i soggetti della scuola (dirigente, docenti, personale ata) e la propria utenza.

Il curricolo d’istituto è previsto dagli artt. 8, 9 e 10 dello stesso decreto e, dunque, altrettanto obbligatorio per le scuole dell’autonomia.

  1. c) Il D.P.R. n. 122/2009 (il cosiddetto Regolamento della valutazione) vincola le scuole a garantire esiti in termini di competenze. Il curricolo d’istituto, cuore didattico del Pof (Atto di indirizzo dell’8 settembre 2009, par. 2), perché contiene le scelte didattiche che vincolano i docenti dell’istituto, è lo strumento per lo sviluppo di apprendimenti funzionali a far acquisire delle competenze.
  2. d) Il D.P.R. n.122/2009 prevede, altresì, come obbligo per i docenti, la certificazione delle competenze. I docenti sono tenuti a certificare le competenze acquisite dagli allievi, specificandone il livello raggiunto, al termine della scuola primaria e secondaria di primo grado, alla conclusione dell’obbligo d’istruzione e della scuola secondaria di secondo grado.

I COMPITI DELLO STATO E I COMPITI DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI

Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (settembre 2012) costituiscono un punto di riferimento essenziale per costruire un curricolo d’istituto.

L’art. 8 del D.P.R. n.275/1999 precisa il senso e il significato delle Indicazioni, definendo i compiti dello Statoi:

Il Ministro della Pubblica Istruzione(…) definisce (…)

  1. a) gli obiettivi generali del processo formativo;
  2. b) gli obiettivi di apprendimento relativi alle competenze degli alunni;
  3. c) le discipline e le attività costituenti la quota nazionale dei curricoli;
  4. d) gli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni.

Per quanto riguarda i compiti delle istituzioni scolastiche, lo stesso art.8 del D.P.R. n.275/1999 definisce chiaramente cosa spetta alle singole istituzioni scolastiche:

  1. a) definire nel piano dell’offerta formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni;
  2. b) valorizzare il pluralismo culturale e territoriale;
  3. c) determinare il curricolo a partire dalle effettive esigenze degli alunni concretamente rilevate e sulla base anche della necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di orientamento;
  4. d) definire il curricolo della singola istituzione scolastica anche attraverso l’integrazione tra diversi sistemi formativi sulla base di accordi, protocolli di intesa, convenzioni con enti pubblici e/o privati.

All’interno del quadro normativo che definisce le responsabilità e i compiti sia per il Ministero che per le singole istituzioni scolastiche, sono importantissime le Indicazioni per il curricolo (settembre 2012).

Le Indicazioni sono un punto di riferimento essenziale per gli elementi che caratterizzano e danno contenuto al curricolo d’istituto per:

  1. a) le coordinate culturali espresse nel capitolo Cultura scuola persona;

b) i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola dell’infanzia, di quella primaria e di quella secondaria di 1° grado;

c) gli obiettivi di apprendimento rispettivamente al termine del 3° e 5° anno della scuola primaria e del 3° anno di quella secondaria di 1° grado;

d) il suggerimento di raggruppare alcune materie di insegnamento in aree.

Per un’elaborazione attenta del curricolo d’istituto è utile tener presente anche i seguenti documenti:

–    il Regolamento sul nuovo ordinamento per il I ciclo (D.P.R. 89/2009), che costituisce un riferimento per la definizione dell’organizzazione scolastica e la gestione delle risorse di ciascuna scuola;

–    l’Atto di indirizzo del MIUR (8 settembre 2009), che esplicita i criteri generali necessari ad armonizzare gli assetti pedagogici, didattici ed organizzativi con gli obiettivi previsti dal regolamento emanato con D.P.R. del 20 marzo 2009 n.89;

–    la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio (18 dicembre 2006), relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente;

–     la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (23 aprile 2008).

CHE COS’È IL CURRICOLO D’ISTITUTO

Partendo dagli elementi proposti delle Indicazioni, la scuola può operare scelte e selezioni, integrazioni, correzioni e modifiche; spetta alla scuola esplicitare le finalità, i traguardi, gli obiettivi, i contenuti, i metodi, i tempi, le formule organizzative, i soggetti impegnati, i percorsi didattici, gli strumenti e i supporti didattici, i criteri e gli strumenti di verifica e di valutazione, le eventuali opportunità e/o situazioni di recupero, il consolidamento, lo sviluppo e il potenziamento.

Il curricolo d’istituto rappresenterà, quindi, la sintesi della progettualità formativa e didattica della scuola, muovendo dalle esigenze formative dei nostri allievi, dagli esiti da garantire, dai vincoli e dalle risorse presenti nel nostro contesto territoriale.

LA VERTICALITÀ DEL CURRICOLO

Il curricolo d’istituto ha senso se parte dalla costruzione delle esperienze che il bambino comincia a rielaborare in modo organizzato e sotto la conduzione dell’adulto nella scuola dell’infanzia (Manganaro, 2010) per arrivare a comprendere i diversi codici e le diverse rappresentazioni formali a cui il ragazzo deve giungere nella scuola secondaria.

La prospettiva chiara della verticalità nelle Indicazioni è data proprio dall’impianto curricolare che si declina in progressione dai 3 ai 14 anni.

La struttura interna, sia dei campi di esperienza che delle discipline, in genere, è mantenuta omogenea nei diversi livelli scolastici. Anche i traguardi di sviluppo delle competenze sono indicati in sequenza e in progressione proprio per favorire una lettura in verticalità degli assetti curricolari.

E’ un progetto coerente, pensato per un ottimale apprendimento da parte del bambino/ragazzo, che comunica, fortemente, l’idea che deve esistere una responsabilità condivisa dagli insegnanti (in tutti e tre i livelli) nel garantire una formazione essenziale a tutti i ragazzi.

È necessario, quindi, che, alla realizzazione del curricolo verticale d’istituto, partecipino tutti i docenti dell’istituto, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado.

UN CURRICOLO FINALIZZATO ALL’ACQUISIZIONE DELLA COMPETENZA

 Dare una definizione di “competenza” e definire le competenze che si vogliono garantire alla fine del ciclo o segmento scolastico è impresa problematica, in quanto ci sono posizioni culturali e istituzionali molto variegate.

Sulla scorta, tuttavia, delle costanti che si rinvengono nelle varie definizioni, potremo definire la competenza come la consapevolezza, la capacità di capire e saper risolvere un compito complesso o nuovo, di natura pratica o intellettuale, in diverse situazioni, attivando la volontà, le conoscenze, le abilità possedute.

La competenza indica l’assimilazione delle competenze linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico-sociali, richiede l’attivazione di tutte le caratteristiche della personalità per acquisire un sapere e un saper fare che ne rivela il possesso in diverse situazioni.

E’ un sapere interconnesso, intriso di abilità, “spendibile” nelle diverse situazioni della vita (Laura Longhi, Alla ricerca del significato di competenza, in Italiano, dalle Indicazioni alla pratica didattica, Quaderno dei gruppi di ricerca Usr e ex Irre Emilia-Romagna, 2010).

Spetterà, comunque, al collegio dei docenti stabilire e fissare le competenze che intende far acquisire con il curricolo d’istituto.

 Strumenti utili, sia per effettuare la scelta che per la definizione delle competenze, possono essere:

1) le Raccomandazioni del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006 e del 18 dicembre 2006;

2) gli allegati al Documento tecnico (D.M. n.139 del 22 agosto 2007) contenente gli Assi culturali e le competenze chiave di cittadinanza;

3) il Documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione (04.03.2009 a seguito dell’art.1 della legge 169/2008);

4) le Indicazioni per il curricolo, settembre 2012.

 

 

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